Impegno, serietà e dinamismo sono i valori di Terre Ducali.
Che grazie a nuovi prodotti ed alle iniziative promozionali sviluppate chiude
brillantemente il 2012. E guarda con ottimismo al nuovo anno.
Capita di sentirsi ripetere che, nel campo dei
salumi, si può inventare bene poco, che, tutto sommato, i prodotti sono quelli.
Questo non succede mai quando si parla con il management di Terre Ducali. Un’azienda
che ha fatto del dinamismo la sua peculiarità, il suo tratto più caratteristico
e il suo plus. “Impegno, serietà e innovazione sono per noi valori imprescindibili,
che clienti e consumatori ci riconoscono. Sono fattori che garantiscono il
successo dell’azienda e l’alta rotazione dei suoi prodotti”, spiega Giulio
Gherri, alla guida del salumificio di Lesignano de’ Bagni, provincia di Parma,
insieme ai fratelli Giancarlo e Giorgio.
Diamo uno
sguardo all’anno che si è appena concluso. Come è andata?
Senza dubbio possiamo ritenerci soddisfatti. Chiuderemo
con un +15% a volume. Un trend che rispecchia l’andamento degli ultimi anni.
Tengo a precisare che questo risultato è frutto del lavoro di una squadra
affiatata, fortemente motivata e soprattutto giovane, che crede in un obiettivo
comune.
Quali sono
stati i prodotti più performanti?
A crescere è soprattutto il comparto salami, quello
a cui più è legato il nostro marchio. Oltre a una conferma dello strolghino,
abbiamo registrato una crescita importante per il Salame Felino. Merito anche dell’Igp
da poca ottenuta, che ha consolidato la qualità percepita di questo prodotto.
Il trend è stato ottimo sia per quanto riguarda il formato classico da 900
grammi, sia quello più contenuto, da 500 grammi. Performance molto positive,
soprattutto nel periodo natalizio anche grazie ad una confezione regalo che ha
riscosso un grande consenso da parte dei consumatori.
E per quanto
riguarda le altre innovazioni di prodotto?
Le novità come i Salamillos e Ciao salame di Parma, hanno
avuto un riscontro positivo sul mercato trovando grande interesse anche sui
mercati esteri. Questi nuovi prodotti saranno certamente un obiettivo
prioritario di sviluppo per il 2013. Ma anche altre referenze “classiche”, come
gli arrosti e gli stagionati tipici (coppa, fiocco e guanciale) hanno ricevuto
ottimi riscontri. Un successo complessivo della gamma dettato anche
dall’utilizzo del marchio salutistico ZERO. Una strategia comunicativa che ha
premiato. Questo brand, infatti, evidenzia la qualità che ha sempre
caratterizzato i nostri prodotti, realizzati con carni al 100% nazionale e
privi di glutine, lattosio e altri allergeni alimentari
Un discorso a
parte meritano gli affettati…
L’andamento di questo comparto è stato notevole. Tanto
che oggi vantiamo più le linee di affettamento. Merito di un approccio diverso
che Terre Ducali ha voluto seguire: discostarci da una logica strettamente di
prezzo per concentrarci sulla qualità del prodotto, dell’estetica e del
servizio. Utilizziamo vaschette preformate, con un utilizzo ridotto di
plastica, e posizioniamo le fette a mano, a una temperatura superiore allo zero.
In questo modo le fette non si uniscono l’una all’altra, ed offriamo quindi al
consumatore un prodotto molto simile a quello appena affettato dal salumiere.
Un plus particolarmente recepito sia dal comune consumatore, sia dagli
operatori professionisti del food service, tanto in Italia quanto all’estero.
A proposito di
export. Come è andato il 2012 e come sarà il 2013?
Le vendite oltre confine incidono al momento per 7%
sul fatturato, ma nel nuovo anno puntiamo ad accrescere questa quota. Nel 2012
abbiamo preparato il terreno e seminato con iniziative ad hoc, ora siamo pronti
a raccogliere.
Può spiegarci
meglio?
In collaborazione con il Val Taro Formaggi e Acetaia
Bellei, abbiamo costituito, tra i primi esempi a livello nazionale citata anche
da Il Sole 24 Ore, la rete d’imprese Emiliafood, presentata ufficialmente lo
scorso ottobre al Sial di Parigi. Si tratta di un progetto in cui crediamo
molto, che permetterà di offrire ai clienti all’estero una gamma completa di
prodotti tipici della nostra terra. Questa partnership sta già portando ottimi
frutti, soprattutto nei mercati extraeuropei, ma contiamo di sviluppare
ulteriormente le sue potenzialità. Abbiamo tutte le certificazioni, il
prestigio di un territorio che è sinonimo di qualità alimentare e la
completezza dell’offerta. Non manca nulla.
Avete in
programma di esporre a qualche fiera?
Sicuramente. L’Ife a Londra, la Plma a Amsterdam e,
naturalmente, Anuga a Colonia. Oltre ai saloni abbiamo in programma incontri
con importatori per presentare i nostri progetti e organizzare degustazioni dei
nostri prodotti. Come Terre Ducali saremo inoltre presenti a Tuttofood.
Per restare in
argomento: un bilancio della partecipazione fieristica nel 2012?
Generalmente positivo. Per un’azienda in costante
espansione come la nostra, comunicare i progressi è fondamentale e quindi essere
presenti ai saloni è strategico. Anche se il costo per prendere parte a queste
manifestazione diventa sempre più elevato.
Marca, Cibus e
Sial: un voto a ciascuna…
Marca: rimane la fiera in cui sono maggiormente
presenti gli operatori del settore italiano. Negli ultimi anni il numero degli
espositori è cresciuto molto. Cibus: assicura un ritorno solo se riesci a
ottenere contatti con l’estero. Per la nostra azienda quella del 2012 è stata
un’edizione ugualmente importante perché abbiamo presentato i Salamillos e
quindi abbiamo ricevuto un buon riscontro. Sial: in Francia vantiamo una
presenza consolidata con il Prosciutto di Parma a marchio Tosini. Intendiamo
presidiare il mercato con le referenze a marchio Terre Ducali e la
manifestazione parigina si è dimostrata un’ottima occasione per raggiungere
questo obiettivo.
Crisi e calo
dei consumi, articolo 62, prezzo della materia prima: cosa la preoccupa di più
per il nuovo anno?
Sicuramente il prezzo della materia prima. I dati
sui consumi nel periodo natalizio non sono stati così negativi come era lecito
aspettarsi. Segno che gli italiani non rinunciano facilmente ai piaceri della
tavola. Per quanto riguarda l’articolo 62, si tratta di una norma che bisogna
recepire. Se tutti gli anelli della filiera si comportano in modo corretto non
credo ci saranno gravi problemi. Per quanto riguarda gli alti costi della carne
suina la situazione è complessa, determinata da dinamiche mondiali, quindi difficili
da prevedere e assorbire.
Cosa possiamo
aspettarci da Terre Ducali per il 2013?
Stiamo progettando un ampliamento strutturale
importante, per accrescere la nostra capacità produttiva. Al momento, lo
stabilimento occupa una superficie di 11mila metri quadri, su un’area di
18mila. Siamo un’azienda in continua espansione, che, esaminata da una
prospettiva più ampia, necessita di un più ampio “spazio vitale”. Presenteremo,
inoltre almeno due nuovi prodotti nella famiglia salami e arrosti. Infine,
stiamo per entrare nel mercato dei freschissimi con prodotti che esulano in
parte dall’ambito dei salumi.